salentoblog ricerca
Ricerca gli eventi di cultura, spettacoli, concerti ed altro del Salento nel sito e sul web

mercoledì, dicembre 10, 2008

Leo Gullotta interpreta Pirandello a Casarano



Mercoledì 10 Dicembre 2008 al Teatro Filograna di Casarano va in scena "Il Piacere dell'Onestà"  di Luigi Pirandello con Leo Gullotta, Martino Duane, Paolo Lorimer, Mirella Mazzeranghi, Marta Richeldi e con Antonio Fermi.

10 dicembre 2008 ore 21.00
Teatro Filograna Casarano
Info. 0833.504609

Dopo 3 anni di trionfi in giro per l'Italia con L'uomo e la bestia e la virtù, Leo Gullotta torna a confrontarsi con un'opera di Pirandello: Il piacere dell'onestà. 
Scritto nel 1917 e ispirato alla novella Tirocinio, il testo racconta la storia di Angelo Baldovino, uomo fallito e di dubbia moralità, che accetta solo per "il piacere dell'onestà" di sposare Agata, ragazza di buona famiglia che aspetta un bambino da un uomo maritato, il "rispettabile" marchese Fabio Colli. Onestà, parola di grande effetto per il periodo in cui Pirandello concepì la sua opera, parola di lacerante contesto in questa nostra travagliata epoca. Nella visione pirandelliana il nostro protagonista, nell'indossare il costume dell'Onesto, adotta il colore del diverso, in una fauna di anime mostruose, finendo così per mettere spietatamente a nudo la disonestà di tutti gli altri. Una pseudo legittima unione, quella che Pirandello usa per dimostrare come l'essere e l'apparire siano in realtà categorie senza alcun valore, frutto unicamente delle convenzioni e del conformismo della società.
Ancora un apologo contro il perbenismo e la rispettabilità borghese. Una dialettica che sta alla base del teatro pirandelliano e che si ritrova anche ne Il piacere dell'onestà, commedia del 1917 - tratta dalla novella Tirocinio - che punta l'indice contro l'ipocrisia, sulla differenza tra essere e apparire, tra la maschera che mettiamo in società e la nostra velata autenticità. Il testo affronta uno dei temi cari al Premio Nobel per la letteratura ossia la dirittura morale contrapposta alle apparenze simboleggiata dalla casa borghese dei protagonisti: un luogo bello e pulito all'esterno, dove dentro però succede l'inferno. Un lavoro che il regista Grossi ha affrontato di petto, senza riletture, lavorando con la compagnia in perfetta simbiosi ed esigendo il massimo da tutti fin dal primo giorno. 
"Onestà, pulizia, sincerità sono parole che mi piacciono molto e che si ascoltano di rado ai nostri tempi" commenta Leo Gullotta. "Ma non c'é solo questo nell'opera di Pirandello: c'é, dietro ogni altro elemento, un profondo senso di solitudine che fa di Pirandello un nostro contemporaneo , che racconta di una borghesia malata, interessata solo alle apparenze e al denaro". 




ADV



Guadagna soldi con le tue foto online o acquista foto di qualità a 1$


Etichette:

0 Commenti:

Posta un commento

Iscriviti a Commenti sul post [Atom]



<< Home page